mercoledì 4 novembre 2015

Eros si diverte

Una palla color di porpora
Mi getta Eros dai crini d'oro,
E a giocar mi tenta con una fanciulla
Dalle variopinte scarpette.
Ella però, che è della culta Lesbo,
Il bianco mio capo disdegna:
Per una femminea chioma sospira.

-- Anacreonte --
in questa poesia, recitata come era solito fare durante i Simposi, il poeta greco Anacreonte esprime il suo rammarico per il fatto di non essere più apprezzato dalle giovani fanciulle greche che sono attratte invece dai giovani dalle belle chiome.

mercoledì 8 aprile 2015

Arte Etrusca - Il Sarcofago degli Sposi di Caere

VI secolo a.C

Gli Etruschi sono una straordinaria civiltà che occupò l'Italia Centrale dall'VIII secolo al III secolo a.C quando furono sconfitti dai romani.
Il culto dei morti era uno degli aspetti principali di questa civiltà. Questo tipo di sarcofago, meno comune rispetto alla tomba a Cassa, rappresenta l'importanza dell'unione familiare anche dopo la morte.
Il Sarcofago ritrovato a Caere è conservato al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma.

martedì 31 marzo 2015

Agrigento e i suoi eccessi

Agrigento (Akragas) nel V secolo a.C era una delle più belle città del mondo. Il poeta Pindaro la definì la più bella città dei mortali. Il Filosofo agrigentino Empedocle diceva dei suoi concittadini che vivevano come se ogni giorno fosse l'ultimo della loro vita.
La città era talmente ricca che nel cimitero monumentale venivano sepolti perfino i Cavalli con i Cavalieri.
La città era ricca di opere d'Arte, oltre ai magnifici Templi.
Il Tempio di Zeus Olimpio, che non fu terminato a causa dell'attacco cartaginese, era immenso, molto più grande del Partenone.
Nel Museo di Agrigento sono conservate le statue colossali che reggevano la trabeazione del Tempio oltre che testimonianze uniche come i vasi genericamente indicati come del "Pittore di Agrigento".

Testa di Basilea

V secolo a.C, Museo Archeologico di Reggio Calabria
Questa scultura in bronzo di cui ci è pervenuta solo la testa poichè fu distrutta dai romani per recuperare il bronzo era forse collocata nell'Agorà di Reghion, nome greco di Reggio Calabria.
Tra i probabili autori sono stati considerati Fidia e Pitagora reggino.
La figura rappresenta con ogni probabilità un personaggio di spicco del mondo Magno Greco, probabilmente un Tiranno reggino (potrebbe trattarsi di Anassilao il tiranno che portò Reggio al massimo splendore) oppure una divinità.

martedì 24 marzo 2015

Dionisio di Siracusa

342 a.C Corinto
Un uomo è stato appena malmenato in una taverna per aver difeso una prostituta..gettato in mezzo alla strada fu soccorso da un buon uomo che sebbene lo vedesse mal ridotto e vestito di stracci aveva intuito la sua provenienza regale...
Gli chiese chi fosse e da dove venisse...
" mi guadagno da vivere insegnando a leggere e scrivere...ma un tempo fui il signore della più grande e ricca città del mondo "
il buon uomo fece un sorriso credendolo pazzo.." e io sono il gran re di Persia.."
ma lui continuò.. " e mio padre è stato il più grande uomo del nostro tempo "
.." che cosa vai raccontando..piuttosto cos'hai in quella bisaccia.." insistette il soccorritore
"nulla che valga la pena di essere rubato..c'è la sua storia. La Storia di un uomo che divenne padrone di quasi tutta la Sicilia e di gran parte d'Italia, sconfisse i barbari in diverse battaglie, inventò macchine da guerra che non si erano mai viste, deportò intere popolazioni, costruì la più grande fortezza del mondo in soli tre mesi, sposò due donne nello stesso giorno...unico tra i greci"
l'uomo incuriosito.."per gli dei! e chi sarebbe quest'uomo"
lui strinse la sua bisaccia al petto: " Il suo nome era Dionisio, Dionisio di Siracusa. Ma il mondo intero lo chiamò...il Tiranno "
http://www.bookville.it/Libro/Dettaglio?ISBN=9788804546252

lunedì 23 marzo 2015

Euphrónios, Phintías e Euthymídes: nasce la pittura a figure rosse

figura: banchettante. Opera di Eutimede. Tecnica a figure rosse su sfondo nero, Fine VI secolo a.C

Durante la tirannide di Pisistrato in Atene ( 544 - 527 a.C) si producevano ancora i vasi a figure nere (su sfondo rosso).
La pittura a figure rosse si sviluppa quando Atene passa dalla tirannide alla democrazia con Clistene e poi con Pericle.
La scuola Attica era la più importante accanto a quella Corinzia, prodotta a Corinto e Siracusa, e quella Calcidese, prodotta a Reghion (attuale Reggio Calabria).

Atena Lemnia

opera di Fidia, V secolo a.C
L'Atena Lemnia era una delle tre statue dedicate alla dea Atena che si trovavano sull'Acropoli di Atene. Era stata dedicata alla dea dagli ateniesi che avevano colonizzato l'isola di Lemno.
L'originale in bronzo è andato perduto. La statua era a corpo intero e posta su un piedistallo.
Ci è nota tramite alcune repliche di epoca romana come questa conservata a Bologna che ricostruisce solo la testa.
L'Atena Lemnia era considerata l'opera più bella di Fidia secondo alcuni scrittori antichi come Pausania:
«la più notevole delle opere di Fidia è la statua di Atena detta Lemnia, dal nome dei suoi donatori»
fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Athena_Lemnia

giovedì 5 marzo 2015

I Templi di Selinunte

Selinunte è una colonia greca di Sicilia fondata nel 650 a.C dagli abitanti di Megara Iblea, anch'essa colonia greca siciliana. Fu quindi una subcolonia che raggiunse il massimo splendore dopo la battaglia di Himera del 480 a.C. Furono innalzati numerosi Templi (ne aveva ben 7) di cui il Tempio di Hera, rimesso in piedi è ammirabile ancora oggi fuori le mura della città, mentre il Tempio C in fase di restauro svetta sul promontorio dell'Acropoli entro le mura. Degli altri templi rimangono solo rovine.
Selinunte fu distrutta dai cartaginesi nel 409 a.C. e abbandonata definitivamente in epoca romana.
Il nuovo centro fu spostato a Castelvetrano.
I reperti provenienti da Selinunte sono conservati al Museo Acheologico di Palermo e al Museo di Castelvetrano. Il Parco archeologico è aperto tutto l'anno.

giovedì 19 febbraio 2015

Il Nettuno di Firenze

Il Nettuno di Ammannati

XVI secolo, Firenze, Piazza della Signoria

La Fontana di Nettuno a Firenze fu voluta da Cosimo I De Medici e fu la prima fontana pubblica della città.
Il Concorso fu indetto nel 1559.
Oltre all'Ammannati parteciparono altri famosi scultori come Giambologna, Baccio Bandinelli, Benvenuto Cellini e altri.

Altrettanto bello fu il modello di Giambologna che Cosimo De Medici acquistò lo stesso dall'artista ma per la fontana venne scelto il modello di Bartolomeo Ammannati.

Sono passati quasi 500 anni e la Fontana domina ancora la stupenda Piazza della Signoria.