tag:blogger.com,1999:blog-17660690798758374182024-03-06T03:33:02.423+01:00La mitologia nell'Arte...un viaggio alla scoperta dei miti greci e romani attraverso le opere di grandi artisti...Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.comBlogger175125tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-66743369988511556822020-01-30T09:12:00.000+01:002020-01-30T09:12:06.881+01:00La Narada – Nuova ipotesi sull’origine del mito<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJifEHeWA9yPT7IVoXgnAW6yN5G8Awx9JEqCNspkP6PkiL-SlRiFgHgzP_Odc9RiSKUzRocYmINIe06otU0EDcqitiBTo4m4hTKOKDixFT3QB2wT_JwqMzyr7p4tK-jjmyAorhViehf_U/s1600/Nymphs-or-Naiads.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="421" data-original-width="800" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJifEHeWA9yPT7IVoXgnAW6yN5G8Awx9JEqCNspkP6PkiL-SlRiFgHgzP_Odc9RiSKUzRocYmINIe06otU0EDcqitiBTo4m4hTKOKDixFT3QB2wT_JwqMzyr7p4tK-jjmyAorhViehf_U/s320/Nymphs-or-Naiads.jpg" width="320" /></a></div>
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<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #6b6b6b; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 10px;">
<em style="box-sizing: border-box;">di Francesco Marcianò</em></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #6b6b6b; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 10px;">
<span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">D</span>alle acque dello Stretto fin su la cima dell’Aspromonte è tutto un susseguirsi di storie, leggende e miti. Storie di figure fantastiche, di eroi o di mostri arrivati da lontano oppure nati qui grazie ad intrecci nuovi. Sirene, ninfe, mostri marini, eroi di mondi imperfetti che hanno dato vita a pagine di libri, a leggende tramandate di padre in figlio. Misteri, soprattutto misteri della notte, del buio e del silenzio che scende tra le montagne dell’Aspromonte quando i pastori tornano stanchi alle loro abitazioni tenendo gli animali da pascolo al loro fianco seguiti dall’unico suono che si ode nella valle: l’eco di qualche campanaccio legato al collo di una capra che si dice serva a tenere lontano gli spiriti maligni perché è proprio al calare della notte che dimorano gli esseri più misteriosi, in queste zone tra pendii, rocce e precipizi attorno ai piccoli centri, ai paesi insidiati da creature sovrumane che vanno a complicare la già inclemente vita dei pastori; creature che seguendo gli spostamenti dell’uomo sono sopravvissute al mutare del tempo e alle condizioni sociali rappresentando il riflesso delle paure umane. Ed è proprio lungo il corso del fiume Amendolea, tra Gallicianò e Roghudi, nel cuore dell’Aspromonte greco, che alcune di queste creature trovano “spazio” e terrore nelle parole, nel timore della perdita: “un ragazzino che era al pascolo con le capre, non è ancora rientrato a casa, è tardi ormai, <em style="box-sizing: border-box;">ìrthe i nìfta, den èchi lùstro ce pos canni ja na delèsci sto spìti…</em>è arrivata la notte, non c’è luce e come fa a rientrare a casa?”.</div>
<blockquote style="background-color: white; border-left: 5px solid rgb(238, 238, 238); box-sizing: border-box; color: #6b6b6b; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 17.5px; margin: 0px 0px 20px; padding: 10px 20px;">
<div style="box-sizing: border-box;">
La sentenza degli anziani è cruda, è triste: “<em style="box-sizing: border-box;">o èppe o tu èfaghe i Naràda</em>, o è caduto da qualche parte o l’ha divorato la Narada”.</div>
</blockquote>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #6b6b6b; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 10px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #6b6b6b; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 10px;">
Ma chi è la Narada?</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #6b6b6b; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 10px;">
E’ una donna bellissima, una di quelle creature notturne il cui immaginario è giunto fino a noi dai miti greci, bellissima ma con un unico difetto che la rende riconoscibile e quindi vulnerabile. <em style="box-sizing: border-box;">I Naràde ene jinèke me ta pòdia ‘sce gadàra</em>, le Narade sono donne con i piedi di asina ed è proprio questo particolare che le smaschera impedendogli di raggiungere i propri scopi. Ma quali sono questi scopi? La Narada è antropofaga, si nutre principalmente di bambini che cerca di strappare alle loro madri con ogni sorta di trucco e nello stesso tempo risponde al bisogno primario di “accoppiarsi” per procreare con gli uomini sposati cercando di ucciderne le mogli. Vittime sono perciò bambini, mogli e madri, ma pur essendo capaci di gesta sovrumane, di poter eseguire salti impressionanti, di volare su rami di sambuco, di possedere una forza incredibile e poter modificare la propria voce per fingersi all’occasione amichevoli <em style="box-sizing: border-box;">cummàri</em>, in tutti i racconti si rivelano poco intelligenti, poco scaltre. I loro dispetti e i loro tentativi di soddisfare quei bisogni primari che le spingono ad avvicinarsi all’abitato sono sempre vanificati da scuse spesso banali come si legge nei “Testi Neogreci di Calabria” (G. Rossi Taibi e G. Caracausi, Palermo 1994), tra i racconti raccolti a Roghùdi: una Narada invitò una donna a lavare i panni al fiume, <em style="box-sizing: border-box;">kummàre, purrò elàte na plìnome?</em> (commare domani mattina venite a lavare?) ma una volta arrivate lì la donna si accorse che quella in realtà era una Narada e le disse: <em style="box-sizing: border-box;">kummàre, aminàte ‘mam bùndi, avlespetèmu ta rùcha ce to vrastàri, na pao fina sto spìti, jatì mu èmine ecì chàmme to kòscino ce mu to anascìzi to chirìdi</em>, (commare, aspettate un momento, guardatemi la roba e la caldaia, affinché io vada fino a casa, perché mi è rimasto lì a terra il crivello e me lo straccia il porco).</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #6b6b6b; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 10px;">
Basterà questa scusa alquanto banale per smontare i piani dell’essere immondo. Rivelano quindi una intelligenza poco vivace e hanno bisogno di nascondersi nell’oscurità, si spostano infatti prevalentemente al calar del sole e scelgono di vivere lungo i corsi d’acqua dolce. Questa particolarità avvicina le Narade alle ninfe greche Naiadi, oltre all’evidente similarità sonora nel nome le accomuna l’essere abitanti dei fiumi, dei torrenti, a differenza delle Nereidi che abitano le “acque marine”. A tal proposito Michele Psello, filosofo bizantino nato a Nicomedia nel 1018 e morto tra il 1078 e il 1096, nel suo trattato “Le opere dei demoni” (ed. Sellerio, Palermo 1989), forse il più completo e noto del Medioevo, racconta di demoni che abitano i luoghi umidi e che si trasformano in uccelli o donne, i greci tali entità le chiamano Naiadi, Nereidi o Driadi tutte di genere femminile. Seguendo la mitologia greca Psello assegna le varie abitazioni indicando le <em style="box-sizing: border-box;">acque marine</em> per le Nereidi, le <em style="box-sizing: border-box;">acque terrestri</em> per le Naiadi e gli <em style="box-sizing: border-box;">alberi</em> per le Driadi. Considerando, quindi, che le Narade (dell’Aspromonte) abitano nei pressi di fiumi e acque dolci (come le Naiadi greche) e i nomi molti simili cominciamo a delineare lentamente la figura della Narada come unione del mito di origini greche portato fin qui dai greci e le successive modifiche dovute a condizioni antropologiche, ambientali e sociali.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #6b6b6b; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 10px;">
Psello continua presentandoci i demoni che si aggirano per luoghi aridi, per lande inospitali (pensiamo alle rocche di Roghùdi, ai pendii di Gallicianò) e che si chiamano <span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">Onosceli</span>. Questa figura è a mio avviso il tassello mancante, la chiave per spiegare la trasformazione e l’origine di un nuovo mito tutto aspromontano. Grazie a Onosceli. Infatti, possiamo spiegare la nascita dell’immagine fantastica della Narada e comprendere come questa sia frutto dell’unione di più miti arrivati fino a noi iniziando con i greci aspromontani.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #6b6b6b; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 10px;">
Onosceli, letteralmente “dalle zampe di asina” (όνος + σκέλος), è una donna bellissima e ha in comune con le Narade la bellezza e la parte inferiore del corpo simile a quella di un’asina. E’ Plutarco a svelarci l’arcano, egli racconta che un tale Aristone Aristonimo da Efeso, figlio di Demostrato, a causa del suo odio verso le donne ingravidò un’asina, la quale poi quando fu il tempo partorì una bellissima fanciulla che fu chiamata appunto Onosceli, questo si legge in “Alcuni opusculi de le cose morali del diuino Plutarco” che a sua volta nomina la fonte in Aristotele, nel secondo libro <em style="box-sizing: border-box;">delle cose mirabili</em>.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #6b6b6b; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 10px;">
Appare così evidente che i due miti, arrivati oralmente nelle terre di Aspromonte, ad un certo punto hanno dato vita alla Narada che perde i connotati della bontà (come per le Naiadi greche) e si trasforma in una creatura malvagia e del tutto istintiva. E’ curioso, altresì, sottolineare come a queste figure si possano avvicinare anche le Empuse, mostri soprannaturali femminili che avevano l’abitudine di terrorizzare i viaggiatori o chi percorreva i sentieri, a volte addirittura divorandoli. Potevano mutare l’aspetto per attirare i malcapitati ma a uno sguardo più attento mostravano dei tratti mostruosi che ne rivelavano la vera identità, come una gamba di sterco d’asina e una di bronzo. Tutte queste figure si riferiscono alla cerchia di Ecate.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #6b6b6b; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 10px;">
Tornando, per un attimo ai racconti degli anziani, uno in particolare, riporta l’ordine nel caos, la luce nel buio e il bene vincitore sul male: è quello del ragazzino che si perde tra le montagne di Roghùdi, ma è proprio in quella condizione che riesce a scoprire il segreto che salverà l’intera comunità. Sottraendosi al destino di essere divorato, torna in paese e racconta tutto, chiede di far suonare le campane a mezzanotte e recitando una formula il ragazzino riesce ad uccidere tutte le Narade liberando il futuro dalla paura delle tenebre</div>
<blockquote style="background-color: white; border-left: 5px solid rgb(238, 238, 238); box-sizing: border-box; color: #6b6b6b; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 17.5px; margin: 0px 0px 20px; padding: 10px 20px;">
<div style="box-sizing: border-box;">
<em style="box-sizing: border-box;">ce</em> <em style="box-sizing: border-box;">otu epethànai òle, den mìni cammìa, ejàissa ta fàtti to ste ròkke abucàtu ston potamò</em><span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">*</span></div>
</blockquote>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #6b6b6b; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 10px;">
(e così morirono tutte, non ne restò nessuna, caddero giù sulle rocce fino al fiume).</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #6b6b6b; font-family: "Open Sans", sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 10px;">
<span style="box-sizing: border-box; font-weight: 700;">*</span>Il <em style="box-sizing: border-box;">fattùci</em> mi è stato raccontato dalla compianta poetessa Francesca Tripodi, nativa di Chorìo tu Richudìu.</div>
</div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-71617190696290948352019-12-10T12:19:00.001+01:002019-12-10T15:20:44.578+01:00Il Bacco di Caravaggio<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Si tratta di un dipinto realizzato con la tecnica di Olio su tela dall'artista Michelangelo Merisi, più noto come il Caravaggio, nel 1596-97. Nella mitologia romana Bacco è il Dio del vino e della vita. Corrisponde al Dioniso greco. Ad esso sono legati i famosi cortei festanti a cui prendevano parte uomini, figure mitologiche come i satiri e le baccanti, ovvero i Baccanali. Spesso vi si intrufolava qualche divinità, oltre allo stesso Bacco/Dioniso. Il culto di Bacco è stato ereditato dai romani dalla Magna Grecia dove era già in uso da tempi molto antichi. Esso è stato a lungo uno dei più importanti dell'antica Roma fino a che fu bandito nel 186 a.C. dal Senato per iniziativa di Marco Porcio Catone. Tale editto sanciva anche la distruzione dei Templi e la confisca dei beni.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGaVUjv7FbrML2ep6wug3PRj-EQ-o3aNyR4zqbtZRWyzjt1U96QI88WtwepF3xsYPgldQswLO9xtVAjX3Esjy8YdvI5z2D3Q3Ou6rNSA0zsNzIH9sX6OC-ttypmtGRgh7W70GxthgII2g/s1600/800px-Baco%252C_por_Caravaggio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="912" data-original-width="800" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGaVUjv7FbrML2ep6wug3PRj-EQ-o3aNyR4zqbtZRWyzjt1U96QI88WtwepF3xsYPgldQswLO9xtVAjX3Esjy8YdvI5z2D3Q3Ou6rNSA0zsNzIH9sX6OC-ttypmtGRgh7W70GxthgII2g/s320/800px-Baco%252C_por_Caravaggio.jpg" width="280" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Bacco - Caravaggio 1596-97</td></tr>
</tbody></table>
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Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-1901403076095763752019-12-09T16:16:00.000+01:002019-12-09T16:16:09.807+01:00Milone di Crotone<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Milone, nativo dell'antica Kroton in Calabria, è stata una figura leggendaria della Magna Grecia. Visse nel VI secolo a.C. Di lui si racconta che fosse invincibile. Da solo portò alla vittoria l'esercito crotoniate contro la potente Sibari nel 510 a.C. Inoltre fu vincitore per 7 volte alle Olimpiadi nella categoria della lotta. Riportò numerose altre vittorie ai giochi Istmici, Pitici e Nemei. Milone fu anche genero del grande filosofo Pitagora, ne sposò infatti la figlia Myia. La sua morte fu un evento talmente sfortunato che molti artisti, sia pittori che scultori, vollero rappresentarla nelle loro opere.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-H9QtGg30ltPwNa7_4R4uClo731njdPiks1oHJSIdugp2SPztjkEXxRBkdzg7zL_k18XQ3MgL0udx7hktFCt_QwlBmYJhrZoVuKl5GoyBD1SxBJBdNq8itpYoSrNkXn4rJGbbQPnfVCg/s1600/milone-di-crotone.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="800" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-H9QtGg30ltPwNa7_4R4uClo731njdPiks1oHJSIdugp2SPztjkEXxRBkdzg7zL_k18XQ3MgL0udx7hktFCt_QwlBmYJhrZoVuKl5GoyBD1SxBJBdNq8itpYoSrNkXn4rJGbbQPnfVCg/s320/milone-di-crotone.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Statua di Milone, città di Crotone (Calabria)</td></tr>
</tbody></table>
Si narra infatti che volendo dimostrare la propria forza tentò di aprire in due con il solo uso delle proprie braccia un tronco d'albero d'ulivo nel bosco sacro del Tempio di Hera Lacinia. La dea, per punirlo della sua sfrontatezza, lo privò delle sue forte ed egli rimase incastrato. L'eroe fu così sbranato da un leone.</div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-14823328156828837662019-12-06T08:36:00.002+01:002019-12-06T08:36:49.671+01:00La Gorgone di Siracusa<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Nell'antica Grecia e in Magna Grecia la Gorgone era una figura mitologica mostruosa, caratterizzata da un volto spaventoso e che al posto dei capelli aveva dei serpenti velenosi. Al di la del mito, che vuole che il mostro fosse capace di pietrificare coloro che la guardavano, ciò che è interessante è la quantità di oggetti provenienti dall'antico mondo greco e giunti fino a noi che riproducono questa figura. Essa aveva infatti un significato apotropaico, ovvero teneva lontano gli esseri demoniaci dalla propria casa (interessante è il caso della maschere apotropaiche di Seminara, piccolo borgo in provincia di Reggio Calabria, che ancora oggi vengono utilizzate a questo scopo). A Siracusa il culto della Gorgone era molto sentito. Una testa di Gorgone era rappresentata sugli scudi degli opliti ad esempio, ma anche sul timpano dei Templi.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbnJM6hIU6B7gBU1eB1LSUmciphB9uS4T2SXXFPUGz8dmvuKHKAjF2zRoDz2sh8RamUwSPWFeKkQGfZAFRKV7qznFGC-57NQsb0PoNoJl6FgjyCPVlYTKYXLsaz-oYg9H84XlTMWY-U8E/s1600/1024px-Museo_Orsi_Gorgone_1475.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="914" data-original-width="1024" height="285" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbnJM6hIU6B7gBU1eB1LSUmciphB9uS4T2SXXFPUGz8dmvuKHKAjF2zRoDz2sh8RamUwSPWFeKkQGfZAFRKV7qznFGC-57NQsb0PoNoJl6FgjyCPVlYTKYXLsaz-oYg9H84XlTMWY-U8E/s320/1024px-Museo_Orsi_Gorgone_1475.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Gorgone - Museo Archeologico di Siracusa</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-34470321415459018562019-08-19T12:05:00.003+02:002019-08-19T12:05:53.855+02:00Eolo, Dio o uomo?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Molti di voi conosceranno questo personaggio mitologico grazie all'<i><b>Odissea di Omero</b></i> e al suo incontro con l'Eroe <b>Odisseo</b>. Eolo infatti lo ospitò nelle Isole Eolie durante il suo passaggio nel mare dell'Italia meridionale, soccorrendolo da una sicura morte a causa delle peripezie causate da <b>Poseidone </b>(furioso per l'uccisione del figlio <b>Polifemo</b>). Ma in questo caso Eolo ci viene presentato come un uomo, il re delle isole, e non come un dio, come ci riferiscono invece altre fonti. <b>Igino </b>(scrittore romano) ce lo presenta come figlio di Poseidone e di una mortale, <b>Melanippe</b>.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXOfZwaSqn2fB5OhDETwCZXo5OsE4AIU-DoiBEZuCAKRBd_7YK-48Ofyt1Y8i1MKkdgqsP1SCihiSMjtQ-IWXK8R5ScPEEf1ObVyNT0muhy3jNHESLovQwh8IQV5r4PLdleu1456qE38Q/s1600/Aeolus_and_Juno_-_Lucio_Massari.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="511" data-original-width="652" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXOfZwaSqn2fB5OhDETwCZXo5OsE4AIU-DoiBEZuCAKRBd_7YK-48Ofyt1Y8i1MKkdgqsP1SCihiSMjtQ-IWXK8R5ScPEEf1ObVyNT0muhy3jNHESLovQwh8IQV5r4PLdleu1456qE38Q/s320/Aeolus_and_Juno_-_Lucio_Massari.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Eolo e Giunone - dipinto di Giulio Massari</td></tr>
</tbody></table>
Il padre della donna, anch'esso chiamato Eolo, scoperta la relazione col Dio, dalla quale nacque anche Beoto, fece accecare la figlia ed esporre i due bimbi su una montagna per essere divorati dalle bestie feroci. Furono però allattati da una mucca e salvati dal pastore <b>Ippote</b>. Secondo <b>Diodoro</b> <b>Siculo </b>invece, Eolo affidò Melanippe e i due bimbi ad uno straniero di Metaponto. Cresciuti ne conquistarono il trono ma si macchiarono di un orrendo delitto. Uccisero la moglie del padre adottivo (Autolita o Siri), dovendo così lasciare <b>Metaponto</b>. Furono accolti da <b>Liparo </b>re delle Isole. Eolo e Liparo divennero ottimi amici e conclusero un patto. Eolo aiutò Liparo a ritornare sulla penisola, da cui proveniva, e in cambio questi gli cedette il regno delle Eolie. Eolo sposò la figlia di Liparo, <b>Ciane</b>. Ebbero sei figli che regnarono su diverse zone della Sicilia e uno in particolare, <b>Giocasto</b>, si stabilì nel Sud della penisola fondando <b>Reggio Calabria</b>. Col Tempo Eolo si fece la fama di controllare i venti ed è per questo che lo incontriamo così nell'<i><b>Odissea di Omero</b></i>.</div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-22173330035275131602018-11-19T14:24:00.002+01:002018-11-19T14:24:23.684+01:00Eros, l'amore per gli antichi Greci<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Contrariamente a quanto non facciamo noi, o non facessero i romani, per i greci esistevano diverse parole per indicare il sentimento di amore, in particolare essi parlavano di eros e di philìa.<br />
<br />
Oggi, nel greco moderno, esistono sempre diverse parole, ma philìa (φιλία) indica il sentimento di amicizia, erotas (έροτας) indica l'amore passionale e agàpi (αγάπη) indica il voler bene a qualcuno.<br />
<br />
Eros, dio dell'amore passionale, era una delle divinità più antiche per i greci, nato dopo il Caos e la Terra (secondo la Teogonìa di Esìodo, VIII secolo a.C.).<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQeDYIRE_r3aoPoJj6zmx9_c8rXDv3RFEF9Lt8jDYphep2Tzy1GvaQWkewBq7vJndwB5s-4DcZ3udUCt87-RjkmK4J4CwqNDuaDNqYG9-j2gP4fNRzY-VBT8pQ-a1ZANwQRxdcbzM_qCA/s1600/eros.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="902" data-original-width="1600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQeDYIRE_r3aoPoJj6zmx9_c8rXDv3RFEF9Lt8jDYphep2Tzy1GvaQWkewBq7vJndwB5s-4DcZ3udUCt87-RjkmK4J4CwqNDuaDNqYG9-j2gP4fNRzY-VBT8pQ-a1ZANwQRxdcbzM_qCA/s320/eros.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
Nel periodo classico Eros è visto come il figlio di Afrodite, dea dell'amore, e di Ares, Dio della guerra.<br />
<br />
Eros quindi si divertiva a scagliare frecce a destra e manca, gettando i greci nelle passioni più incontrollabili.<br />
<br />
I Greci non avevano la stessa concezione di altri popoli riguardo all'amore. Basta pensare che il matrimonio era spesso per essi solo una questione di convenienza economica e la moglie, con cui c'era un sentimento di philìa e non di eros, era solo uno strumento per procreare.<br />
<br />
Ciò non deve essere considerato come un aspetto rilevante di un mondo maschilista, ma semplicemente va inquadrato nel contesto del tempo in cui fu concepito e assolutamente non paragonabile ai nostri tempi.</div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-45789876872127314202018-01-23T20:50:00.002+01:002018-11-19T14:12:46.140+01:00La schiavitù ad Atene nel V secolo a.C.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Nel 431 a.C la popolazione ateniese contava circa:</div>
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<br />
50 mila cittadini atteniesi<br />
25 mila stranieri residenti (metèci)<span class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: inherit;"><br />100 mila schiavi</span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<span class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: inherit;"></span></div>
<div class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;">
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px;">
gli stranieri prestavano servizio militare e avevano gli stessi o quasi diritti degli ateniesi ma non potevano contrarre matrimonio con ateniesi.<br />
gli schiavi non avevano alcun diritto e il filosofo Aristotele li definiva "una proprietà animata".<br />
Erano soprattutto prigionieri di guerra, quasi sempre barbari (come i greci definivano i non greci).<br />
Era ritenuto immorale fare schiavo un greco sebbene accadesse.<br />
L'economia di Atene era totalmente basata sugli schiavi. Lavoravano nelle miniere, nelle officine di armi.<br />
I più poveri non possedevano quasi mai schiavi e ad essi sostituivano il mulo o il bue nei lavori agricoli.<br />
Gli schiavi però non erano trattati male come dai romani.<br />
Per i greci era vietato picchiarli e secondo uno storico del periodo a volte vestivano meglio degli ateniesi tant'è che era spesso possibile confonderli.<br />
A volte gli schiavi mettevano abbastanza denaro da parte per comprare la propria libertà e spesso rimanevano ad Atene come liberi cittadini.</div>
</div>
</div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-77948870381687959892018-01-04T11:06:00.004+01:002018-01-04T11:12:52.992+01:00La nascita di Dioniso<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Dioniso (in <span style="background-color: white; color: #222222;">greco </span><span style="background-color: white; color: #222222;">attico: </span><span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;">Διόνυσος</span><span style="background-color: white; color: #222222;">; in greco omerico: </span><span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;">Διώνυσος) è una delle divinità più antiche della terra. </span></span><br />
<span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Lo conosciamo nella sua rappresentazione classica e poi in quella dell'arte moderna ma il suo culto ha radici antichissime. Per i greci era il dio dell'essenza vitale che scorre negli esseri viventi e nella vegetazione, poi ha finito per essere venerato, specie con i romani, come dio del vino e dell'estasi.</span></span><br />
<span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><br /></span></span>
<span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><b>Ma come nasce Dioniso?</b></span></span><br />
<span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><b><br /></b></span></span>
<span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Ovviamente saprete tutti che Dioniso è figlio di Zeus e di una mortale, Semele.</span></span><br />
<span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Semele era la figlia del leggendario re di Tebe, Cadmo. Semele era una donna bellissima e Zeus fece di tutto per conquistarla. Il loro amore veniva consumato in segreto.</span></span><br />
<span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Ma Era, moglie di Zeus, quando scoprì la relazione del marito con Semele andò su tutte le furie e iniziò a pensare ad una tremenda vendetta.</span></span><br />
<span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Assunse quindi le sembianze della nutrice di Semele, Beroe, e convinse la ragazza a fare una richiesta molto strana a Zeus, quella di mostrarsi così come si mostrava alla moglie Era, in tutto il suo splendore con la folgore lucente in mano.</span></span><br />
<span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><br /></span></span>
<span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Durante un loro incontro Zeus pazzo della bella Semele le promise di realizzare ogni suo desiderio pur di vederla sempre felice. Semele riferì allora il consigli della nutrice.</span></span><br />
<span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Il re degli Dei si rattristò molto perchè sapeva che non era possibile per un mortale resistere alla visione della folgore divina. Ma aveva promesso a Semele si esaudire ogni suo desiderio.</span></span><br />
<span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><br /></span></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFp2MkIKduKULPvEijNyscg_sZTz_8RvhkMPyt_FTAnlnHoCXxWkeBQeQyzRTxilXD29oJP3yn7BD88MD2VZa4SX8L4UioqkMXZr4Q8ce8VnMoTxc0g3-j3HdXbGYQ7gXv9L6aTHCQzSQ/s1600/dioniso.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="403" data-original-width="478" height="269" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFp2MkIKduKULPvEijNyscg_sZTz_8RvhkMPyt_FTAnlnHoCXxWkeBQeQyzRTxilXD29oJP3yn7BD88MD2VZa4SX8L4UioqkMXZr4Q8ce8VnMoTxc0g3-j3HdXbGYQ7gXv9L6aTHCQzSQ/s320/dioniso.png" width="320" /></a></div>
<span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Cercò di dissuaderla dal suo intento rivelando che sarebbe stato mortale per lei il risultato. Ma Semele, piena di dubbi per le parole riferitegli dalla nutrice, insistette.</span></span><br />
<span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Così Zeus non ebbe scelta e alla visione della folgore la ragazza cadde fulminata.</span></span><br />
<span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><br /></span></span>
<span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Il loro amore però aveva già data i suoi frutti. Semele portava in grembo Dioniso. Zeus salvò il bambino creando nella propria gamba una sacca del tutto simile a quella della madre in modo che lì completasse i 9 mesi della gestazione.</span></span><br />
<span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><br /></span></span>
<span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Quando nacque Dioniso, Zeus lo affidò a Sileno, un satiro famoso per la sua saggezza.</span></span><br />
<span class="polytonic" dir="ltr" lang="grc" style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Parleremo in un altro post del problema dell'identificazione del Dio Dioniso con Zagreo (figlio di Zeus e Persefone) che sarebbe stata una divinità precedente ma poi inglobata in quella di Dioniso. </span></span></div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-80333212475593835812017-11-30T13:02:00.000+01:002017-11-30T13:02:11.431+01:00Misteri Eleusini<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRbePZLl8sX3LfpUolGK3I3p5CVzXM_P6b3Q5ulocWcO24jVhTFq1V6Mz65dwBpgLdDtG8l6AUekPSMEkqxf6T-Sphay02d2C1aOqmyfgeA3Aq4_S0OWhifOYtA12LITrBGBdr8R4KaEI/s1600/Pinax_rapimento_persefone.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="374" data-original-width="495" height="241" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRbePZLl8sX3LfpUolGK3I3p5CVzXM_P6b3Q5ulocWcO24jVhTFq1V6Mz65dwBpgLdDtG8l6AUekPSMEkqxf6T-Sphay02d2C1aOqmyfgeA3Aq4_S0OWhifOYtA12LITrBGBdr8R4KaEI/s320/Pinax_rapimento_persefone.jpg" width="320" /></a>In greco <span style="background-color: white; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px;">Ἐλευσίνια Μυστήρια, erano dei riti religiosi che si svolgevano nella città di Eleusi nel santuario della dea Demetra e avevano cadenza annuale.</span><br />
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;">I riti si svolgevano già nel periodo miceneo (XVI secolo a.C) e si estero in tutta la Grecia solo quando Eleusi divenne dominio ateniese. Ebbero una diffusione anche in Occidente dove gli Imperatori romani ne presero parte (Adriano e Marco Aurelio sicuramente).</span></span><br />
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;"><br /></span></span>
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;"><b>Cosa si celebrava nei riti?</b></span></span><br />
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;"><b><br /></b></span></span>
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;">I riti Eleusini venivano cerimoniati in ricordo del ratto di Persefone, figlia di Demetra, da parte del dio degli Inferi, Ade, e si articolavano in tre fasi:</span></span><br />
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;"><br /></span></span>
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;">1. la discesa</span></span><br />
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;">2. la ricerca</span></span><br />
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;">3. la salita o ascesa (il ritorno sulla terra)</span></span><br />
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;"><br /></span></span>
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;">I riti si svolgevano in due peiodi: in primavera ("piccoli misteri") e in autunno ("grandi misteri"). Nel complesso descrivevano l'alternarsi del riposo e della vita nelle campagne.</span></span><br />
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;">I riti erano segreti e gli iniziati credevano che avrebbero ricevuto la ricompensa dopo la morte. E' probabile che durante i riti si facesse uso di funghi che alteravano le sensazioni come testimonierebbero alcuni affreschi antichi.</span></span><br />
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;"><br /></span></span>
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;"><b>Dove si svolgevano?</b></span></span><br />
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;"><b><br /></b></span></span>
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;">Tra Atene ed Eleusi. </span></span><br />
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;">Agli iniziati veniva richiesto di sacrificare un maialino (primo giorno), mentre il secondo giorno era l'arconte Basileus di Atene che eseguiva il grande sacrificio.</span></span><br />
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;">I riti continuavano la notte con danze e scene che richiamavano la ricerca di Persefone con la fiaccola da parte di Demetra. Il cuore però dei riti è rimasto oscuro.</span></span><br />
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;"><br /></span></span>
<span style="color: #222222; font-family: sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;">I riti furono celebrati fino al 396 d.C quando i Visigoti, guidati da Alarico, distrussero il Tempio di Demetra.</span></span></div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-53863139742007204922016-12-01T13:29:00.001+01:002016-12-01T13:29:27.033+01:00Il consumo del Vino nel Simposio: verità e luoghi comuni<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiezJ7HXJhS2UqRyUl9esewrYhQIuwosHfUHTwbF4O9yEedgLUzQx1ZBIsZPwP27vxHT9KOTaHEQWPzmsKtXhEslITaHftqnrvC2q9LZzcNCayZYiyoJ2lvNyvTXqS1giXa_-MjCLFJybU/s1600/simposio05.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="101" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiezJ7HXJhS2UqRyUl9esewrYhQIuwosHfUHTwbF4O9yEedgLUzQx1ZBIsZPwP27vxHT9KOTaHEQWPzmsKtXhEslITaHftqnrvC2q9LZzcNCayZYiyoJ2lvNyvTXqS1giXa_-MjCLFJybU/s320/simposio05.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Il vino era una bevanda divina nell'antichità.<br />
Furono i Micenei a diffonderne la Cultura in tutto il Mediterraneo.<br />
Già il Sud Italia veniva chiamato Enotria, la terra del Vino. Qui, Ausoni ed Enotri e poi con il processo di ellenizzazione svilupparono la Coltura e la Cultura del Vino, la bevanda prediletta dal Dio Dioniso.<br />
<br />
Il <b>Simposio </b>era un momento sacro per gli antichi greci. Il vino era lo strumento attraverso cui il Simposio si realizzava perfettamente.<br />
Il Vino non veniva mai bevuto puro, ma mescolato con acqua nelle proporzioni 2 a 3. Ciò affinchè i partecipanti rimanessero lucidi nelle discussioni che si affrontavano.<br />
<br />
Era il <b>Simposiarca</b> a stabilire le proporzioni di acqua e vino, quante coppe ogni partecipante poteva bere e dava la parola nelle discussioni.<br />
<br />
Il Simposio era tutto e niente: era momento di discussione politico-civile-filosofica, era momento per stringere alleanze e fare programmi, era momento di divertimento, era anche un momento erotico etero-omosessuale, ma anche della derisione scherzosa.<br />
<br />
Ovviamente il Simposio non era mai fine a se stesso. Gli antichi greci credevano molto nel concetto di confronto intellettuale finalizzato al miglioramento di tutte le parti in gioco. E da questo punto di vista possiamo vedere il Simposio anche come un momento istruttivo.<br />
<br />
Il <b>Vino</b> nel Simposio gioca il ruolo di inibitore e predispone i partecipanti alla conversazione.<br />
Letteralmente Simposio deriva da due parole greche arcaiche:<br />
<br />
<b><i><span style="color: #78282e; font-family: "verdana" , "helvetica"; font-size: 12px; text-align: justify;">syn</span><span style="color: #78282e; font-family: "verdana" , "helvetica"; font-size: 12px; text-align: justify;"> + </span><span style="color: #78282e; font-family: "verdana" , "helvetica"; font-size: 12px; text-align: justify;">pìnein = bere insieme</span></i></b><br />
<b><i><span style="color: #78282e; font-family: "verdana" , "helvetica"; font-size: 12px; text-align: justify;"><br /></span></i></b>
<b>Ma quanti erano i partecipanti al Simposio?</b><br />
<b><br /></b>
In base alle testimonianze pervenute sembra che il numero dei partecipanti al Simposio dovesse errere compreso tra il numero delle grazie e il numero delle Muse (3-9).<br />
<br />
<b>Il Kline</b><br />
<b><br /></b>
Si tratta del lettino (il termine è ancora in uso in alcuni paesi di Creta), sui cui si sdraiavano i convitati. In Grecia si usava un kline per due ospiti mentre a Roma ogni ospite aveva il suo lettino.<br />
I letti erano disposti secondo le mura perimetrali della stanza del Simposio, poichè al centro si trovavano dei tavolini con le pietanze offerte dal padrone di casa e il cratere contentente il vino mescolato ad acqua.<br />
<b><br /></b>
<b>Le donne al Simposio</b><br />
<b><br /></b>
Le donne sposate o comunque libere non erano ammesse ai Simposi. Sono le "etere" ovvero le donne non sposate per scelta potevano partecipare e offrire i loro servizi ai simposiasti.<br />
<br />
<b>Musici e ballerini</b><br />
<b><br /></b>
Adolescenti musicisti e cantanti allietavano gli ospiti con spettacoli musicali.</div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-29814770825426683212015-11-04T15:12:00.001+01:002015-11-04T15:12:53.742+01:00Eros si diverte<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Una palla color di porpora<br />
Mi getta Eros dai crini d'oro,<br />
E a giocar mi tenta con una fanciulla<br />
Dalle variopinte scarpette.<br />
Ella però, che è della culta Lesbo,<br />
Il bianco mio capo disdegna:<br />
Per una femminea chioma sospira.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6tdCLCHlQ9oxEeWxPHIqgb3S5Dtz4dRhxBkM5FAoJZbsKlx0lBfIDkQov9IbLz3KFbDlPXdftlGDP_bVR8kszt7AsWlmwOK6pm7isATG07byuSt6oG7wcP2E_VhLErkBdbfoCdkLg-uA/s1600/12208432_488625081315451_2830743620000480892_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6tdCLCHlQ9oxEeWxPHIqgb3S5Dtz4dRhxBkM5FAoJZbsKlx0lBfIDkQov9IbLz3KFbDlPXdftlGDP_bVR8kszt7AsWlmwOK6pm7isATG07byuSt6oG7wcP2E_VhLErkBdbfoCdkLg-uA/s320/12208432_488625081315451_2830743620000480892_n.jpg" width="320" /></a></div>
-- Anacreonte --<br />
in questa poesia, recitata come era solito fare durante i Simposi, il poeta greco Anacreonte esprime il suo rammarico per il fatto di non essere più apprezzato dalle giovani fanciulle greche che sono attratte invece dai giovani dalle belle chiome.</div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-59627938668478126292015-04-08T15:10:00.001+02:002015-04-08T15:10:39.343+02:00Arte Etrusca - Il Sarcofago degli Sposi di Caere<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRtBFRFkwvLNaIcRS1WcHO_8A520EOnn11LDSA6QoUVFkgQsvoWH5XsG1bTn8Yq-doFj_vau35q6hrt_qU889uy6u6zLmNkjD0NsT23V_os01oEuY5FhjM_T66cIdz3ZbGqMItWI64hQY/s1600/arte-etrusca-frantoio-donat.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRtBFRFkwvLNaIcRS1WcHO_8A520EOnn11LDSA6QoUVFkgQsvoWH5XsG1bTn8Yq-doFj_vau35q6hrt_qU889uy6u6zLmNkjD0NsT23V_os01oEuY5FhjM_T66cIdz3ZbGqMItWI64hQY/s1600/arte-etrusca-frantoio-donat.jpg" height="254" width="320" /></a>VI secolo a.C<br />
<br />
Gli Etruschi sono una straordinaria civiltà che occupò l'Italia Centrale dall'VIII secolo al III secolo a.C quando furono sconfitti dai romani.<br />
Il culto dei morti era uno degli aspetti principali di questa civiltà. Questo tipo di sarcofago, meno comune rispetto alla tomba a Cassa, rappresenta l'importanza dell'unione familiare anche dopo la morte.<br />
Il Sarcofago ritrovato a Caere è conservato al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma.</div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-49155544576891970942015-03-31T11:55:00.001+02:002015-03-31T11:55:13.034+02:00Agrigento e i suoi eccessi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCvwXQlcnE3F34cMMrqAzK6mU3LHJKnx5slPsSuOfcTkor1uluOpLgp6iAjq6hHEgHe3Yu15gQyQV-lSMFvYoqWTHxsoKot61HWlNda6RZQd7HbLX1fOnoS9cWVhfzkCpCK8vsgV02plI/s1600/Pittore_di_agrigento,_cratere_attico_a_colonnette,_da_sepolcreto_della_certosa,_470-450_ac._0.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCvwXQlcnE3F34cMMrqAzK6mU3LHJKnx5slPsSuOfcTkor1uluOpLgp6iAjq6hHEgHe3Yu15gQyQV-lSMFvYoqWTHxsoKot61HWlNda6RZQd7HbLX1fOnoS9cWVhfzkCpCK8vsgV02plI/s1600/Pittore_di_agrigento,_cratere_attico_a_colonnette,_da_sepolcreto_della_certosa,_470-450_ac._0.JPG" height="320" width="292" /></a></div>
Agrigento (Akragas) nel V secolo a.C era una delle più belle città del mondo. Il poeta Pindaro la definì la più bella città dei mortali. Il Filosofo agrigentino Empedocle diceva dei suoi concittadini che vivevano come se ogni giorno fosse l'ultimo della loro vita.<br />
La città era talmente ricca che nel cimitero monumentale venivano sepolti perfino i Cavalli con i Cavalieri.<br />
La città era ricca di opere d'Arte, oltre ai magnifici Templi.<br />
Il Tempio di Zeus Olimpio, che non fu terminato a causa dell'attacco cartaginese, era immenso, molto più grande del Partenone.<br />
Nel Museo di Agrigento sono conservate le statue colossali che reggevano la trabeazione del Tempio oltre che testimonianze uniche come i vasi genericamente indicati come del "Pittore di Agrigento".</div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-21453114427135863922015-03-31T11:52:00.001+02:002015-03-31T11:52:11.231+02:00Testa di Basilea<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLSbaudW6sqAjeC11gSy-EtEFWd5Z4y99T26jv-1UUWO4_ErJWaALzIypPEKzb4LaSOutMqKr8vu7eYElNNS-nwyaiMo__UHnE-bIKarVswcdqwJYLIrD9vNGCjqPdvJKXpmf4I0PeSR4/s1600/Porticello_testa+di+Basilea.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLSbaudW6sqAjeC11gSy-EtEFWd5Z4y99T26jv-1UUWO4_ErJWaALzIypPEKzb4LaSOutMqKr8vu7eYElNNS-nwyaiMo__UHnE-bIKarVswcdqwJYLIrD9vNGCjqPdvJKXpmf4I0PeSR4/s1600/Porticello_testa+di+Basilea.jpg" height="320" width="230" /></a></div>
V secolo a.C, Museo Archeologico di Reggio Calabria<br />
Questa scultura in bronzo di cui ci è pervenuta solo la testa poichè fu distrutta dai romani per recuperare il bronzo era forse collocata nell'Agorà di Reghion, nome greco di Reggio Calabria.<br />
Tra i probabili autori sono stati considerati Fidia e Pitagora reggino.<br />
La figura rappresenta con ogni probabilità un personaggio di spicco del mondo Magno Greco, probabilmente un Tiranno reggino (potrebbe trattarsi di Anassilao il tiranno che portò Reggio al massimo splendore) oppure una divinità.</div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-91533175689374745762015-03-24T16:23:00.001+01:002015-03-24T16:23:49.957+01:00Dionisio di Siracusa<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwNYCSsz6LbzGIIVZaOeT0J5Z9KVcNaVadF7GhUkEOHWTRecw-BgaKFNGfHPO-Jo8JxIcmXk8_WYDIPUNRG_-f4g4yuV91N3j1bRtGkHamR-qi2hGuHkO1cUCzEX_S-MN8BqXAEADWpXc/s1600/Damocles-WestallPC20080120-8842A.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwNYCSsz6LbzGIIVZaOeT0J5Z9KVcNaVadF7GhUkEOHWTRecw-BgaKFNGfHPO-Jo8JxIcmXk8_WYDIPUNRG_-f4g4yuV91N3j1bRtGkHamR-qi2hGuHkO1cUCzEX_S-MN8BqXAEADWpXc/s1600/Damocles-WestallPC20080120-8842A.jpg" height="320" width="250" /></a>342 a.C Corinto<br />
Un uomo è stato appena malmenato in una taverna per aver difeso una prostituta..gettato in mezzo alla strada fu soccorso da un buon uomo che sebbene lo vedesse mal ridotto e vestito di stracci aveva intuito la sua provenienza regale...<br />
Gli chiese chi fosse e da dove venisse...<br />
" mi guadagno da vivere insegnando a leggere e scrivere...ma un tempo fui il signore della più grande e ricca città del mondo "<br />
il buon uomo fece un sorriso credendolo pazzo.." e io sono il gran re di Persia.."<br />
ma lui continuò.. " e mio padre è stato il più grande uomo del nostro tempo "<br />
.." che cosa vai raccontando..piuttosto cos'hai in quella bisaccia.." insistette il soccorritore<br />
"nulla che valga la pena di essere rubato..c'è la sua storia. La Storia di un uomo che divenne padrone di quasi tutta la Sicilia e di gran parte d'Italia, sconfisse i barbari in diverse battaglie, inventò macchine da guerra che non si erano mai viste, deportò intere popolazioni, costruì la più grande fortezza del mondo in soli tre mesi, sposò due donne nello stesso giorno...unico tra i greci"<br />
l'uomo incuriosito.."per gli dei! e chi sarebbe quest'uomo"<br />
lui strinse la sua bisaccia al petto: " Il suo nome era Dionisio, Dionisio di Siracusa. Ma il mondo intero lo chiamò...il Tiranno "<br />
http://www.bookville.it/Libro/Dettaglio?ISBN=9788804546252</div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-62032234781626986812015-03-23T16:17:00.000+01:002015-03-23T16:17:03.448+01:00Euphrónios, Phintías e Euthymídes: nasce la pittura a figure rosse<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpQaSBn4Ve3YVIK6UoD2krAr5bHQWCOak0qztBVJ1jU_75e-aFuCTxFfN1R2TrFdzT2oZ97QKptqLEFa3KlVIwkHogxKkHWhkK7QZnG0Lq4-DA_QzWFjJiFnxoDvHfIknVQKpvYoWVDig/s1600/11009153_407002626144364_5203423525118957268_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpQaSBn4Ve3YVIK6UoD2krAr5bHQWCOak0qztBVJ1jU_75e-aFuCTxFfN1R2TrFdzT2oZ97QKptqLEFa3KlVIwkHogxKkHWhkK7QZnG0Lq4-DA_QzWFjJiFnxoDvHfIknVQKpvYoWVDig/s1600/11009153_407002626144364_5203423525118957268_n.jpg" height="320" width="243" /></a>figura: banchettante. Opera di Eutimede. Tecnica a figure rosse su sfondo nero, Fine VI secolo a.C<br />
<br />
Durante la tirannide di Pisistrato in Atene ( 544 - 527 a.C) si producevano ancora i vasi a figure nere (su sfondo rosso).<br />
La pittura a figure rosse si sviluppa quando Atene passa dalla tirannide alla democrazia con Clistene e poi con Pericle.<br />
La scuola Attica era la più importante accanto a quella Corinzia, prodotta a Corinto e Siracusa, e quella Calcidese, prodotta a Reghion (attuale Reggio Calabria).</div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-17528631769566251182015-03-23T16:12:00.000+01:002015-03-23T16:12:09.620+01:00Atena Lemnia<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggAneu0Pe01YmNgGhrnhphgSIGPKJNNs_MR-w8FTUiJ6cis76TMDqkgGkcvHBhBx3tHWqJf1M0PXodaMzf4FkIAMCdUzgD_PM3Hx2J0SSCrCGV0wbmPV_AjAKRfPzeqala9wrBNJ7CKGc/s1600/atena-lemnia-di-fidia3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggAneu0Pe01YmNgGhrnhphgSIGPKJNNs_MR-w8FTUiJ6cis76TMDqkgGkcvHBhBx3tHWqJf1M0PXodaMzf4FkIAMCdUzgD_PM3Hx2J0SSCrCGV0wbmPV_AjAKRfPzeqala9wrBNJ7CKGc/s1600/atena-lemnia-di-fidia3.jpg" /></a></div>
opera di Fidia, V secolo a.C<br />
L'Atena Lemnia era una delle tre statue dedicate alla dea Atena che si trovavano sull'Acropoli di Atene. Era stata dedicata alla dea dagli ateniesi che avevano colonizzato l'isola di Lemno.<br />
L'originale in bronzo è andato perduto. La statua era a corpo intero e posta su un piedistallo.<br />
Ci è nota tramite alcune repliche di epoca romana come questa conservata a Bologna che ricostruisce solo la testa.<br />
L'Atena Lemnia era considerata l'opera più bella di Fidia secondo alcuni scrittori antichi come Pausania:<br />
«la più notevole delle opere di Fidia è la statua di Atena detta Lemnia, dal nome dei suoi donatori»<br />
fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Athena_Lemnia</div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-30569035198139085082015-03-05T12:56:00.001+01:002018-11-19T14:27:59.790+01:00I Templi di Selinunte<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Selinunte è una colonia greca di Sicilia fondata nel 650 a.C dagli abitanti di Megara Iblea, anch'essa colonia greca siciliana. Fu quindi una subcolonia che raggiunse il massimo splendore dopo la battaglia di Himera del 480 a.C. Furono innalzati numerosi Templi (ne aveva ben 7) di cui il Tempio di Hera, rimesso in piedi è ammirabile ancora oggi fuori le mura della città, mentre il Tempio C in fase di restauro svetta sul promontorio dell'Acropoli entro le mura. Degli altri templi rimangono solo rovine.<br />
Selinunte fu distrutta dai cartaginesi nel 409 a.C. e abbandonata definitivamente in epoca romana.<br />
Il nuovo centro fu spostato a Castelvetrano.<br />
I reperti provenienti da Selinunte sono conservati al Museo Acheologico di Palermo e al Museo di Castelvetrano. Il Parco archeologico è aperto tutto l'anno.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijR7RTrWeKDHtk6OyJRsZu2sonWAX_SqtBeC1Nzlp601sY592sgk8RcJCL0XbQRHNxN0KnuocJh-n9vJE41HokaO8452fwtnJpzeNmq81gOYUeLgIfs-aYajOQxl_QKzeqPJCKMAQdDMk/s1600/selinunte.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="208" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijR7RTrWeKDHtk6OyJRsZu2sonWAX_SqtBeC1Nzlp601sY592sgk8RcJCL0XbQRHNxN0KnuocJh-n9vJE41HokaO8452fwtnJpzeNmq81gOYUeLgIfs-aYajOQxl_QKzeqPJCKMAQdDMk/s1600/selinunte.jpg" width="320" /></a></div>
</div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-87713208371683275912015-02-19T16:40:00.002+01:002018-11-19T14:28:22.841+01:00Il Nettuno di Firenze<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Il Nettuno di Ammannati<br />
<br />
XVI secolo, Firenze, Piazza della Signoria<br />
<br />
La Fontana di Nettuno a Firenze fu voluta da Cosimo I De Medici e fu la prima fontana pubblica della città.<br />
Il Concorso fu indetto nel 1559.<br />
Oltre all'Ammannati parteciparono altri famosi scultori come Giambologna, Baccio Bandinelli, Benvenuto Cellini e altri.<br />
<br />
Altrettanto bello fu il modello di Giambologna che Cosimo De Medici acquistò lo stesso dall'artista ma per la fontana venne scelto il modello di Bartolomeo Ammannati.<br />
<br />
Sono passati quasi 500 anni e la Fontana domina ancora la stupenda Piazza della Signoria.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghspE-vAe2NnThCFZcM6ZKJQvBdZ-igQ6cR1A1EmN6LzVqcL4tS_Fqs7-hwvQcEmG56Gmco16EcuosEckyRH9oS6IYI5EFcQbslmJ7G_KSqsrw174tdSa7ENGHK0OPcsPq-Yx44XfMVD8/s1600/11103_391718964339397_5320540353695083352_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghspE-vAe2NnThCFZcM6ZKJQvBdZ-igQ6cR1A1EmN6LzVqcL4tS_Fqs7-hwvQcEmG56Gmco16EcuosEckyRH9oS6IYI5EFcQbslmJ7G_KSqsrw174tdSa7ENGHK0OPcsPq-Yx44XfMVD8/s1600/11103_391718964339397_5320540353695083352_n.jpg" width="207" /></a></div>
<br /></div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-32844526310814876182014-10-09T14:51:00.001+02:002014-10-09T14:51:20.174+02:00La morte di Agamennone<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHKalqKutfpyumel_1_ryju11kkJcu0kGAye3t_w5PWUlOcqMJpakK94cPVOkw_MilttmciorhMD6UbtX73diypIDuYfdOOTnCcyxOTepaTv6w4TDnVnxj1KfUutN-oP37HdL_uFS-kHg/s1600/Clitennestra-prima-di-uccidere-Agamennone.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHKalqKutfpyumel_1_ryju11kkJcu0kGAye3t_w5PWUlOcqMJpakK94cPVOkw_MilttmciorhMD6UbtX73diypIDuYfdOOTnCcyxOTepaTv6w4TDnVnxj1KfUutN-oP37HdL_uFS-kHg/s1600/Clitennestra-prima-di-uccidere-Agamennone.jpg" height="320" width="293" /></a>dipinto di Pierre Guèrin<br />
<br />
Il re leggendario di Micene e Argo, Agamennone, comandante della spedizione achea a Troia venne assassinato al suo rientro in patria dalla moglie Clitemnestra e dall'amante Egisto.<br />
L'erede al trono, il piccolo Oreste, fu messo in salvo dalla sorella Elettra che lo portò fuori le mura della città.<br />
Oreste fu affidato allo zio Strofio, re della Focide. Quando diventerà adulto tornerà ad Argo per vendicare il padre dando origine a quel Capolavoro che è l'Orestea, il dramma di Eschilo.</div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-8228624712324238322014-07-22T08:35:00.000+02:002014-07-22T08:35:28.540+02:00Forte Eurialo (Siracusa)<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgm8sSxzyMsVIL7X4SL40sZ1MdLSoCYBfeuMQgj1lugLvdJ-p1DY4u2LLboIisAJagZ2WXud78YvmPK2ON98TKmaXx6hXboPgSRSyRd2Jsso9HAt7tTNM2faH0-GF10qan04qpzsoAqdrc/s1600/eurialo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgm8sSxzyMsVIL7X4SL40sZ1MdLSoCYBfeuMQgj1lugLvdJ-p1DY4u2LLboIisAJagZ2WXud78YvmPK2ON98TKmaXx6hXboPgSRSyRd2Jsso9HAt7tTNM2faH0-GF10qan04qpzsoAqdrc/s1600/eurialo.jpg" height="320" width="318" /></a>Il forte Eurialo di Siracusa è la più grande fortezza di epoca greca che si conosca oggi. Risale al V-IV secolo a.C e fu fatto costruire dal tiranno Dionisio il vecchio. Ai lavori presero parte 60.000 uomini e 6.000 buoi e Dionisio controllava personalmente l'avanzamento dei lavori. Il forte è stato costruito con lo scopo di controllare eventuali attacchi da parte dei cartaginesi da un lato, e da parte delle città calcidesi, Leontini e Katane, verso Nord. Fu inoltre teatro della battaglia tra siracusani e ateniesi nel 415 a.C. Gli ateniesi cercarono di conquistare forte Eurialo ma furono respinti e poi la loro flotta annientata dal generale Ermocrate. Nel 212 a.C forte Eurialo fu l'ultimo baluardo della resistenza dei greci di Siracusa. I romani dopo un lungo assedio conquistarono la città e la distrussero. Il forte fu utilizzato fino all'età bizantina.</div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-91931817638818324412014-07-09T16:04:00.000+02:002014-07-09T16:04:44.620+02:00Il Nettuno di Virginia Beach<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Nella località di Virginia Beach i cittadini, con una raccolta fondi, hanno fatto realizzare all'artista Paul <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjheO2jjxtTNHluaH-1Jm7yqcWW5RH6sSh9sh6jhf01_uZQpUToLYoO7g4E7hquFqmrnPXJYvDa1KZbIdaz6HOiNIQIVUL3ryj8FwDEa6AiAbJu1YbhvjeQOdoPY7yjGcmxa9og-SXa9kU/s1600/nettuno-virginia.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjheO2jjxtTNHluaH-1Jm7yqcWW5RH6sSh9sh6jhf01_uZQpUToLYoO7g4E7hquFqmrnPXJYvDa1KZbIdaz6HOiNIQIVUL3ryj8FwDEa6AiAbJu1YbhvjeQOdoPY7yjGcmxa9og-SXa9kU/s1600/nettuno-virginia.JPG" height="320" width="257" /></a></div>
DiPasquale una colossale statua del dio del mare Nettuno. Qui, infatti, ogni settembre si svolge il Festival di Nettuno che attrae migliaia di turisti. La popolazione è orgogliosa di avere un simbolo così importante visibile da tutta la città.</div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-39380209514525204322014-07-03T14:59:00.000+02:002014-07-03T14:59:09.024+02:00Le 12 Fatiche di Eracle: 12. Catturare Cerbero, il cane di Ade<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1wwuhH6w499j8lla2Wf62Csa1g9FaEAeozxAn1pyWq2nfRlb6zB04KaXo9iHcpiNPRiH0T_FMq-dmoUXmw7GqcTBS5JpwczUe5RqSElQ9wMaD9ylImptyUb7r5m8fSnCxSIoG1HB2Lm8/s1600/pagani_paolo-ercole_incatena_cerbero~OM382300~10535_20070509_36_47.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1wwuhH6w499j8lla2Wf62Csa1g9FaEAeozxAn1pyWq2nfRlb6zB04KaXo9iHcpiNPRiH0T_FMq-dmoUXmw7GqcTBS5JpwczUe5RqSElQ9wMaD9ylImptyUb7r5m8fSnCxSIoG1HB2Lm8/s1600/pagani_paolo-ercole_incatena_cerbero~OM382300~10535_20070509_36_47.jpg" /></a><br />
dipinto di Paolo Pagani<br />
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L'ultima fatica di Eracle, richiesta da Euristeo, fu quella di dover scendere negli Inferi governati dal fratello di Zeus, Ade, e catturare Cerbero, il cane guardiano a tre teste. Eracle non si azzardò di tentare l'impresa senza chiedere il permesso ad Ade. Ade, sapute le motivazioni dell'eroe, gli consente di tentare di catturalo ma solo se avesse combattuto senza utilizzare armi ma solo con le nude mani. Eracle accettò e dopo una lotta estenuante riuscì a catturare l'animale. Lo portò quindi a Micene, come richiesto da Euristeo, per dimostrare di aver superato la prova e successivamente lo riportò da Ade.</div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-70012381472823410452014-06-23T15:18:00.001+02:002014-06-23T15:18:49.176+02:00Le 12 Fatiche di Eracle: 11. rubare i pomi d'oro del giardino delle Esperidi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPICn-eInJNqxefjO9qQcbYA1rRMSaI42r-72Xp4za_tNQ_51Ys4o7vE67enOP02UduoNhQ8_c2iJkEIlqym1wJGQkNI-OogGgl9_ll0XOyOMyC5xHQvMC8Knv61KkD-0wQsIH38uEjWw/s1600/museo-olimpia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPICn-eInJNqxefjO9qQcbYA1rRMSaI42r-72Xp4za_tNQ_51Ys4o7vE67enOP02UduoNhQ8_c2iJkEIlqym1wJGQkNI-OogGgl9_ll0XOyOMyC5xHQvMC8Knv61KkD-0wQsIH38uEjWw/s1600/museo-olimpia.jpg" height="320" width="295" /></a>Euristeo chiese a Eracle, come undicesima fatica, di rubare alcuni pomi d'oro dal giardino delle Esperidi, le figlie di Atlante. Atlante era un titano che era stato condannato da Zeus a reggere la volta celeste dopo la sconfitta dei titani. Eracle si offrì di reggere la volta al suo posto a patto che gli avesse procurato i pomi d'oro. Atlante accettò ma, ottenuti i pomi, disse a Eracle di non voler più reggere la volta. Eracle, gli disse allora di aiutarlo a sistemarsi meglio perchè avrebbe dovuto reggere la volta per l'eternità. Atlante, ingenuo, lo aiutò e Eracle lasciò nuovamente la volta sulle sue spalle. Portò i pomi a Euristeo, superando la prova.</div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1766069079875837418.post-23028075823734557142014-06-21T15:33:00.000+02:002014-06-21T15:33:23.444+02:00La nascita di Edipo, futuro re di Tebe<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsifCSNUl5HaZX2uKCPkAUCAOvOn-L8NqikXKsoGng_Y6MJ3W2W6wwPzbKMVGshe6LDEmyktwcYEzAagk-IEAvN_gaAzPlDGiveJgwl1k-xBFeACbH5ZRN-vSScFIYnPqFRNm4OItXOr0/s1600/Antoine-Denis+Chaudet-Edipo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsifCSNUl5HaZX2uKCPkAUCAOvOn-L8NqikXKsoGng_Y6MJ3W2W6wwPzbKMVGshe6LDEmyktwcYEzAagk-IEAvN_gaAzPlDGiveJgwl1k-xBFeACbH5ZRN-vSScFIYnPqFRNm4OItXOr0/s1600/Antoine-Denis+Chaudet-Edipo.jpg" height="254" width="320" /></a><span class="userContent">scultura di Antoine Chaudet<br /> <br /> Laio e
Giocasta, sovrani di Tebe, non avevano un erede. Il re era disperato
perchè avanti con gli anni. Consultò l'Oracolo di Delphi che gli rivelò
che la sua sventura era <span class="text_exposed_show">in realtà la sua
fortuna perchè il suo primogenito lo avrebbe ucciso e avrebbe sposato
sua moglie Giocasta. Quando la moglie rimase incinta, Laio attese i nove
mesi e appena il bimbo venne alla luce lo strappò alla nutrice e lo
fece appendere ad un albero per le caviglie (Edipo vuol dire caviglie
gonfie). Il piccolo venne trovato da un pastore che lo curò e lo nutrì.
Lo portò poi dal re di Corinto, Polibo, che lo accolse e lo affidò alla
moglie Peribea. Quando Edipo crebbe volle sapere la verità sulla sua
nascita e qui inizia tutta un'altra storia...</span></span></div>
Paolohttp://www.blogger.com/profile/01014097545380870926noreply@blogger.com0