il mito: Anfitrite è una Ninfa, in particolare una nereide (ninfe
marine). Poseidone si innamorò di lei e volle a tutti i costi
conquistare il suo amore. All'inizio la ninfa fuggì
e si rifuggiò presso Atlante ai confini del mondo conosciuto dove
questi reggeva la volta celeste. Poseidone mandòò un delfino a
riprenderla e portarla da lui. Anfitrite alla fine accettò di diventare
sua moglie e al contrario di Era, moglie di Zeus, sopporterà spesso i
tradimenti del marito, eccetto quelli con Scilla e Medusa.
...un viaggio alla scoperta dei miti greci e romani attraverso le opere di grandi artisti...
mercoledì 14 agosto 2013
lunedì 12 agosto 2013
personaggi mitologici: ARISTEO
scultura: Aristeo, Francois Bosio, 1817, Louvre
Aristeo è una figura della mitologia greca, figlio di Apollo e della ninfa Cirene.
La nascita di Aristeo avvenne in Libia, dove Apollo aveva portato
Cirene dopo il rapimento. Ermes assistette al parto e le sue ninfe si
presero cura di lui insegnandogli l'arte della pastorizia, come produrre
il formaggio, l'apicoltura e la coltura dell'ulivo. Educato dal
centauro Chirone nell'arte della guerra e della caccia. Egli dedicò la
sua vita ad allevare api e a fare il pastore. Una volta diventato
adulto, sposò Autonoe e da questa unione nacque Atteone. Si trasferì in
Beozia dove apprese dalle Muse l'arte della caccia, la medicina e come
custodire le greggi.
domenica 11 agosto 2013
Il duello tra Enea ed Achille
dipinto: Federico Barocci - Enea che fugge da Troia (1598)
il mito: durante la guerra di Troia, Enea che era molto amico di Ettore, dovette anche lui fare i conti con la furia di Achille. Durante il duello Enea fu il primo a scagliare la sua lancia contro Achille mancandolo, questi a sua volta lanciò la sua verso Enea con tale potenza da frantumargli lo scudo. A questo punto solo l'intervento di Poseidone riuscì a salvare Enea. Lo avvolse in una fitta nebbia e lo indietreggio tra le fila dei troiani cosicchè egli ebbe il tempo di radunare la famiglia e fuggire da Troia.
il mito: durante la guerra di Troia, Enea che era molto amico di Ettore, dovette anche lui fare i conti con la furia di Achille. Durante il duello Enea fu il primo a scagliare la sua lancia contro Achille mancandolo, questi a sua volta lanciò la sua verso Enea con tale potenza da frantumargli lo scudo. A questo punto solo l'intervento di Poseidone riuscì a salvare Enea. Lo avvolse in una fitta nebbia e lo indietreggio tra le fila dei troiani cosicchè egli ebbe il tempo di radunare la famiglia e fuggire da Troia.
Aiace Oileo e l'Arcudace di Palmi (Reggio Calabria)
dipinto: Aiace di Henri Serrur
il mito: Aiace Oileo, detto anche Aiace di Locride è un personaggio della mitologia greca che partecipò alla guerra di Troia e si rese protagonista di un episodio che si rivelerà per lui fatale: lo stupro di Cassandra nel Santuario di Minerva, mentre Troia bruciava.
Quando i greci ripartirono le navi furono in balia di continue tempeste, sembra scatenate dall'ira degli dei, ed è possibile che la nave su cui viaggiava Aiace e lo stesso Ulisse forse, sia giunta fino alle coste calabresi. Nella piccola località di Palmi (Reggio C.) esiste una spiaggia caratterizzata dalla presenza di uno scoglio che da secoli e secoli viene denominato Arcudace, ovvero arco di Aiace. Il mito narra che alla morte di Achille, Aiace il più abile dei tiratori con l'arco tra i greci, rivendicò il suo arco. Tuttavia il consiglio degli anziani lo assegnò invece ad Ulisse. Aiace non accettò la decisione e si uccise. Sembra però che la nave che trasportava le armi dei greci si sia imbattuta in una tempesta e le armi finirono in mare. Furono recuperate tutte tranne una, l'arco di aiace appunto (o di Achille se vogliamo). L'arco rimase incastrato sotto uno scoglio. Che non sia davvero l'Arcudace della piccola Palmi?? Quel che è certo è che Aiace, dall'aldilà, ebbe la sua piccola rivincita.
Sono molti gli episodi dell'Odissea che si rifanno a località calabresi e siciliane (vedi il mito di Scilla e Cariddi e ricordiamo che Scilla è molto vicino a Palmi).
il mito: Aiace Oileo, detto anche Aiace di Locride è un personaggio della mitologia greca che partecipò alla guerra di Troia e si rese protagonista di un episodio che si rivelerà per lui fatale: lo stupro di Cassandra nel Santuario di Minerva, mentre Troia bruciava.
Quando i greci ripartirono le navi furono in balia di continue tempeste, sembra scatenate dall'ira degli dei, ed è possibile che la nave su cui viaggiava Aiace e lo stesso Ulisse forse, sia giunta fino alle coste calabresi. Nella piccola località di Palmi (Reggio C.) esiste una spiaggia caratterizzata dalla presenza di uno scoglio che da secoli e secoli viene denominato Arcudace, ovvero arco di Aiace. Il mito narra che alla morte di Achille, Aiace il più abile dei tiratori con l'arco tra i greci, rivendicò il suo arco. Tuttavia il consiglio degli anziani lo assegnò invece ad Ulisse. Aiace non accettò la decisione e si uccise. Sembra però che la nave che trasportava le armi dei greci si sia imbattuta in una tempesta e le armi finirono in mare. Furono recuperate tutte tranne una, l'arco di aiace appunto (o di Achille se vogliamo). L'arco rimase incastrato sotto uno scoglio. Che non sia davvero l'Arcudace della piccola Palmi?? Quel che è certo è che Aiace, dall'aldilà, ebbe la sua piccola rivincita.
Sono molti gli episodi dell'Odissea che si rifanno a località calabresi e siciliane (vedi il mito di Scilla e Cariddi e ricordiamo che Scilla è molto vicino a Palmi).
giovedì 8 agosto 2013
Ercole e il Centauro Nesso, Giambologna, 1598
opera esposta nella loggia dei Lanzi a Firenze
Giambologna, vero nome Jean de Boulogne, è stato uno dei più grandi scultori di tutti i tempi. Accostato da molti critici d'arte al Bernini per la dinamicità e la bellezza delle sue sculture. Non ebbe la stessa fortuna e lo stesso successo, ma resta uno dei più grandi artisti di tutti i tempi.
Giambologna, vero nome Jean de Boulogne, è stato uno dei più grandi scultori di tutti i tempi. Accostato da molti critici d'arte al Bernini per la dinamicità e la bellezza delle sue sculture. Non ebbe la stessa fortuna e lo stesso successo, ma resta uno dei più grandi artisti di tutti i tempi.
venerdì 2 agosto 2013
Il Cronide di Capo Artemisio (V secolo a.C)
si tratta di una statua bronzea dell'antica Grecia databile al V secolo a.C. oggi conservata al Museo Archeologico di Atene. Assieme a poche altre come i Bronzi di Riace (Reggio Calabria) sono tra i pochi esempi pervenuti fino a noi.
La statua rappresenta Zeus o Poseidone (essendo fratelli, i greci li rappresentavano spesso con lo stesso volto e in mancanza di altri elementi come il tridente per Poseidone o la folgore per Zeus non è stato possibile stabilire con certezza quale dio fosse stato rappresentato).
L'opera fu rinvenuta nel 1926 nei pressi di Capo Artemisio (isola Eubea), accanto ad un relitto romano. Con tutta probabilità la statua stava per essere trasportata a Roma ma per qualche motivo la nave affondò in mare.
L'autore resta incerto: Onata di Egina o Pitagora di Reggio (autore di bellissime opere bronze come la statua del filosofo di cui oggi si conserva solo la testa rinvenuta nei pressi di Cannitello (Reggio Calabria) sono i nomi più probabili.
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