lunedì 19 novembre 2018

Eros, l'amore per gli antichi Greci

Contrariamente a quanto non facciamo noi, o non facessero i romani, per i greci esistevano diverse parole per indicare il sentimento di amore, in particolare essi parlavano di eros e di philìa.

Oggi, nel greco moderno, esistono sempre diverse parole, ma philìa (φιλία) indica il sentimento di amicizia, erotas (έροτας) indica l'amore passionale e agàpi (αγάπη) indica il voler bene a qualcuno.

Eros, dio dell'amore passionale, era una delle divinità più antiche per i greci, nato dopo il Caos e la Terra (secondo la Teogonìa di Esìodo, VIII secolo a.C.).



Nel periodo classico Eros è visto come il figlio di Afrodite, dea dell'amore, e di Ares, Dio della guerra.

Eros quindi si divertiva a scagliare frecce a destra e manca, gettando i greci nelle passioni più incontrollabili.

I Greci non avevano la stessa concezione di altri popoli riguardo all'amore. Basta pensare che il matrimonio era spesso per essi solo una questione di convenienza economica e la moglie, con cui c'era un sentimento di philìa e non di eros, era solo uno strumento per procreare.

Ciò non deve essere considerato come un aspetto rilevante di un mondo maschilista, ma semplicemente va inquadrato nel contesto del tempo in cui fu concepito e assolutamente non paragonabile ai nostri tempi.