lunedì 8 luglio 2013

Il mito di Antigone - parte 2

dipinto: Antigone condannata a morte da Creonte, Diotti Giuseppe, 1846

il mito: dopo essere stata sorpresa nel tentativo di seppellire il fratello Polinice, Antigone fu arrestata e condannata a morte dal re di tebe nonchè zio, Creonte. Creonte decise di rinchiuderla in una grotta fuori le mura dove avrebbe vissuto fino alla morte. Nel frattempo l'indovino Tiresia cercò di avvisare il re che il suo comportamento sarebbe stato causa di sventure per Tebe e il mancato seppellimento di Polinice era la causa della recente pestilenza che si era abbattuta sulla città. Creonte decise così di dare degna sepoltura a Polinice e liberare Antigone. Saputa la notizia, Emone figlio di reonte e follemente innamorato di Antigone corse alla grotta per liberarla ma Antigone, che non sopportava l'idea di dover vivere rinchiusa nella grotta, si era già tolta la vita. Emone furioso corse dal padre per vendicare l'amata ma non riuscendoci anch'egli si tolse la vita con la propria spada. La stessa sorte toccò alla moglie di Creonte, Euridice, che saputo della morte del figlio non volle continuare a vivere accanto al marito. Si realizzò così la profezia dell'indovino Tiresia. Creonte, disperato e senza più nessuno dei suoi cari chiese agli dei di porre fine alla sua vita.

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