Nel 431 a.C la popolazione ateniese contava circa:
50 mila cittadini atteniesi
25 mila stranieri residenti (metèci)
100 mila schiavi
gli stranieri prestavano servizio militare e avevano gli stessi o quasi diritti degli ateniesi ma non potevano contrarre matrimonio con ateniesi.
gli schiavi non avevano alcun diritto e il filosofo Aristotele li definiva "una proprietà animata".
Erano soprattutto prigionieri di guerra, quasi sempre barbari (come i greci definivano i non greci).
Era ritenuto immorale fare schiavo un greco sebbene accadesse.
L'economia di Atene era totalmente basata sugli schiavi. Lavoravano nelle miniere, nelle officine di armi.
I più poveri non possedevano quasi mai schiavi e ad essi sostituivano il mulo o il bue nei lavori agricoli.
Gli schiavi però non erano trattati male come dai romani.
Per i greci era vietato picchiarli e secondo uno storico del periodo a volte vestivano meglio degli ateniesi tant'è che era spesso possibile confonderli.
A volte gli schiavi mettevano abbastanza denaro da parte per comprare la propria libertà e spesso rimanevano ad Atene come liberi cittadini.
gli schiavi non avevano alcun diritto e il filosofo Aristotele li definiva "una proprietà animata".
Erano soprattutto prigionieri di guerra, quasi sempre barbari (come i greci definivano i non greci).
Era ritenuto immorale fare schiavo un greco sebbene accadesse.
L'economia di Atene era totalmente basata sugli schiavi. Lavoravano nelle miniere, nelle officine di armi.
I più poveri non possedevano quasi mai schiavi e ad essi sostituivano il mulo o il bue nei lavori agricoli.
Gli schiavi però non erano trattati male come dai romani.
Per i greci era vietato picchiarli e secondo uno storico del periodo a volte vestivano meglio degli ateniesi tant'è che era spesso possibile confonderli.
A volte gli schiavi mettevano abbastanza denaro da parte per comprare la propria libertà e spesso rimanevano ad Atene come liberi cittadini.
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