dipinto: la morte di Priamo Jule Joseph Lefebvre, 1861
il mito: la morte di Priamo non viene descritta nei poemi omerici. La conosciamo grazie a Virgilio che ce la racconta nel secondo canto dell'Eneide. Quando i greci penetrarono entro le mura di Troia grazie allo stratagemma del Cavallo fu vera e propria strage, non risparmiarono nessuno. Sebbene Priamo fosse ormai vecchio era pronto a gettarsi nella mischia e difendere la sua città e la sua famiglia fino alla morte. Lo trattenne la moglie Ecuba che lo convinse a nascondersi dietro l'altare di Zeus. Da qui Priamo assistette alla morte del figlio Polite, ucciso senza pietà da Pirro Neottolemo mentre scappava lungo i gradini dell'alare. Il re di Troia non si trattenne, uscì allo scoperto e lanciò la sua lancia verso Pirro cona la forza che gli rimaneva. Lo mancò purtroppo e Pirro gli riservò la stessa sorte del figlio senza riguardo per la figura che aveva davanti: il grande Priamo, re di Troia.
il mito: la morte di Priamo non viene descritta nei poemi omerici. La conosciamo grazie a Virgilio che ce la racconta nel secondo canto dell'Eneide. Quando i greci penetrarono entro le mura di Troia grazie allo stratagemma del Cavallo fu vera e propria strage, non risparmiarono nessuno. Sebbene Priamo fosse ormai vecchio era pronto a gettarsi nella mischia e difendere la sua città e la sua famiglia fino alla morte. Lo trattenne la moglie Ecuba che lo convinse a nascondersi dietro l'altare di Zeus. Da qui Priamo assistette alla morte del figlio Polite, ucciso senza pietà da Pirro Neottolemo mentre scappava lungo i gradini dell'alare. Il re di Troia non si trattenne, uscì allo scoperto e lanciò la sua lancia verso Pirro cona la forza che gli rimaneva. Lo mancò purtroppo e Pirro gli riservò la stessa sorte del figlio senza riguardo per la figura che aveva davanti: il grande Priamo, re di Troia.
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