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sabato 21 giugno 2014

La nascita di Edipo, futuro re di Tebe

scultura di Antoine Chaudet

Laio e Giocasta, sovrani di Tebe, non avevano un erede. Il re era disperato perchè avanti con gli anni. Consultò l'Oracolo di Delphi che gli rivelò che la sua sventura era in realtà la sua fortuna perchè il suo primogenito lo avrebbe ucciso e avrebbe sposato sua moglie Giocasta. Quando la moglie rimase incinta, Laio attese i nove mesi e appena il bimbo venne alla luce lo strappò alla nutrice e lo fece appendere ad un albero per le caviglie (Edipo vuol dire caviglie gonfie). Il piccolo venne trovato da un pastore che lo curò e lo nutrì. Lo portò poi dal re di Corinto, Polibo, che lo accolse e lo affidò alla moglie Peribea. Quando Edipo crebbe volle sapere la verità sulla sua nascita e qui inizia tutta un'altra storia...

mercoledì 19 giugno 2013

Il mito di Edipo Re: la fine

dipinto: Edipo a Colono di Jean-Antoine-Théodore Giroust
 
il mito: salito sul trono di Tebe, Edipo ebbe quattro figli da Giocasta, 2 maschi e 2 femmine: Eteocle, Polinice, Antigone e Ismene. Tebe attraversò un lungo periodo di felicità fino a che la peste si abbatté sulla città. Edipo inviò Creonte presso l'Oracolo di Delphi che sentenziò che la peste si sarebbe calmata solo se l'uccisione del re Laio (padre di Edipo) fosse stata vendicata. Edipo lanciò una maledizione su chi era stato l'uccisore condannandolo all'esilio (Edipo non sapeva di essere stato lui la causa della morte del vero padre). Edipo chiese poi all'indovino Tiresia famoso per la sua chiaroveggenza. Tiresia sapendo la verità si rifiutò di rispondere e Edipo cominciò a sospettare che Tiresia e Creonte fossero gli assassi di Laio. Si accese una disputa. Giocasta accusò Tiresia di non essere un vero indovino in quanto la sua precedente profezia che il figlio di Laio l'avrebbe sposata non si era avverata (almeno così lei credeva). Giocasta dise invece che Laio era stato ucciso durante un viaggio in carovana. Al sentire queste parole Edipo si fece descrivere il re e la carovana e capì che l'uomo che aveva ucciso, Laio, stando alla profezia era il suo vero padre. L'epilogo fu tragico, Giocasta si uccise ed Edipo si acceò con una spilla della moglie e come lui stesso aveva sentenziato dovette andarsene da Tebe, in esilio. Infatti, Creonte divenuto re, tentò di tenere nascosta la vicenda ma i figli maschi di Edipo, Eteocle e Polinice, chiesero che fosse cacciato da Tebe. Edipo, disgustato dal loro comportamento se ne andò ma lanciando una maledizione: sarebbe morti l'uno er mano dell'altro. Così Edipo accompagnato dalle giovani figlie Antigone e Ismene lasciò Tebe e iniziò a girovagare per il paese elemosinando da vivere. Giunto in Attica presso Colono fu accolto da Teseo che lo ospitò nella sua reggia. Avendo un Oracolo predetto che il paese che avrebbe ospitato la tomba di Edipo sarebbe stato benedetto dagli dei, Creonte chiese ad edipo di ritornare a Tebe, ma lui si rifiutò volendo ricambiare l'ospitatlità di Teseo. Così Edipo morì a Colono, in Attica. Gli era stato predetto che la fine sarebbe stata annunciata da un temporale. Così al primo tuono Edipo si fece accompagnare da Teseo nei pressi di un abisso dove alcuni scalini di bronzo conducevano agli inferi. Si fece lavare e vestire dalle figlie e con loro intonò un ultimo canto dopodichè dopo un ultimo tuono scomparve.

Personaggi mitologici: Il re Edipo

dipinto: Edipo e la Sfinge, Gustave Moreau

il mito: Laio, re di Tebe, e la moglie Giocasta erano preoccupati per la sorte del loro regno in quanto non riuscivano ad avere un erede. Laio decide di consultare l'Oracolo di Delphi che gli rivela che forse questa è una benedizione in quanto suo figlio l'avrebbe ucciso e avrebbe sposato la moglie Giocasta. Questa situazione avrebbe generato tragedie a cascata fino alla rovina della famiglia. Laio allora decise di ripudiare la moglie senza darle una ragione ma Giocasta una notte riuscì ad ubriacarlo e a giacere nuovamente con lui: questa notte fu fatale. Nove mesi dopo, quando Giocasta ebbe il bimbo, Laio lo portò via da lei e lo espose incatenandolo per le caviglie ad un albero. Fu salvato da un pastore e dalla moglie del re di Corinto Peribea che lo portò con se. Il bimbo crebbe credendo di essere il figlio del re di Corinto, Polibo, e gli fu dato il nome di Edipo che in greco vuol dire "piede gonfio"  a causa delle ferite causate dalle catene. Un giorno un rivale per volerlo offendere gli disse che lui non era il vero figlio del re ma un trovatello. Edipo chiese spiegazione ai genitori che dopo lunghe insistenze confermarono i fatti. Tuttavia Edipo era ancora incredulo e volle chiedere a l'Oracolo di Delphi. L'Oracolo ribadì anche a lui il responso: avrebbe ucciso il padre e sposato la madre. Edipo credendo che si riferisse a Polibo e Peribea non tornò più a Corinto e si recò invece a Tebe. Mentre si recava a Tebe incontrò un carro sul quale viaggiava Laio. Laio stava recandosi presso l'Oracolo di Delphi per chiedere aiuto contro una Sfinge che sottoponeva ad indivinelli gli abitanti di Tebe e divorava coloro che non indovinavano. Il cocchiere gli intimò di lasciar passare il re e non avendo ubbidito subito lo investì con il carro. Edipo infuriato balzò sul carro e uccise il cocchiere con una lancia, mentre Laio incastrato nelle redini dei cavalli finì a terra e fu trascinato da questi fno alla morte. La prima profezia si era compiuta. Creonte, fratello di Giocasta, e nuovo re di Tebe, promise in moglie la sorella a chiunque avesse sconfitto la sfinge. Accovacciata sul monte Ficio, presso Tebe, la creatura figlia di Tifone era un mostro con testa di donna, il corpo di leone, una coda di serpente e delle ali di rapace. Ad ogni passante, la creatura esponeva un indivinello insegnatole dalle Muse: «Qual era l'essere che cammina ora a quattro gambe, ora a due, ora a tre che, contrariamente alla legge generale, più gambe ha più mostra la propria debolezza?». Esisteva anche un altro enigma: «Esistono due sorelle, delle quali l'una genera l'altra, e delle quali la seconda, a sua volta, genera la prima. Chi sono?». Ma nessuno, fra i Tebani, aveva mai potuto risolvere questi enigmi, e la Sfinge li divorava uno dopo l'altro. Edipo risolse entrambi gli indivinelli. La risposta del primo era "l'uomo", del secondo "il giorno e la notte" (in greco il giorno è femminile). Creonte soddisfatto concesse il suo trono ad Edipo e Giocasta in sposa. La seconda profezia si era avverata. Le storie di edipo continuano in altri post...