"Orfeo e Euridice", Antonio Canova, datato al 1775 - 1776 e custodito nel Salone da ballo del Museo Correr a Venezia.
il mito: quello di Orfeo ed Euridice è uno dei miti più famosi e più tristi della mitologia greca. Orfeo è l'amante dell'Arte per eccellenza e di essa incarna i valori eterni. Il più esperto suonatore di Lira e abile nel canto era figlio (o pupillo) di Apollo.
Ci è noto però soprattutto per la tragica storia con l'amata e moglie Euridice. Questa, corteggiata da uno dei figli di Apollo, Aristeo, mentre tenta di scappare mette il piede su un serpente che la morde e muore a causa del veleno.
Orfeo che amava perdutamente Euridice non riesce a darsi pace, decide allora di scendere negli inferi e chiedere ad Ade e Persefone di restituirgli Euridice.
L'impresa non è semplice. Con la sua musica riesca ad incantare prima Caronte che lo traghetta, poi Cerbero, il cane a tre teste guardiano degli inferi. Dopo diverse prove giunse al cospetto di Ade e Persefone e con la sua musica e il suo canto riuscì a commuovere quest'ultima facendole ricordare la sua vita prima che Ade la rapisse nei pressi del lago di Pergusa (Enna), costringendola a sposarlo.
Orfeo ottiene che Euridice torni con lui tra i vivi ma per poter realizzare il suo sogno non dovrà mai voltarsi indietro prima di uscire dagli inferi. Tuttavia, giunta alla soglia di tale regno e credendo ormai di esserne fuori, Orfeo, non riuscendo più resistere alla tentazione di rivedere Euridice, si volta vedendola così scomparire per sempre tra le tenebre.
La delusione è atroce, Orfeo decide di non voler amare più nessuna donna, ma tuttavia molte donne di Tracia ambiscono ad averlo e vedendosi respinte decidono di farlo a pezzi e gettare la sua testa e la lira nel fiume Ebro. Il mito vuole che la testa cada proprio sulla lira e che continui a cantare trasportata dalle acque fino all'isola di Lesbo. Zeus, toccato da questa triste storia, prende la lira e la mette in cielo formando la famosa costellazione.
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