dipinto: Venere e Adone, Tiziano Vecellio, 1541, Museo del Prado, Madrid
il mito: anche Venere, la dea dell'Amore, è stata vittima di questo irresistibile sentimento. Tutto nasce proprio da un suo capriccio, vuole vendicarsi di Mirra, figlia del re di Cipro che non vuole in alcun modo renderle omaggio. Venere decise di farla innamorare perdutamente del padre. La giovane riesce a sedurre il re e unirsi a lui, ma questi, impressionato per l'immoralità dell'azione la condannò a morte. Mirra fu salvata dagli dei che decisero di trasformarla nell'omonimo albero: nacque così l'albero di Mirra.
Ma la storia non finisce qui. Un Cinghiale colpì con forza il tronco dell'Albero e dalla ferita nacque Adone, frutto dell'unione incestuosa. Il bimbo venne affidato da Venere a Proserpina (Persefone) che poi si rifiutò di restituirlo. Giove (Zeus) decise allora che Adone avrebbe vissuto per metà tempo sulla terra con Venere e metà negli inferi con Proserpina e Plutone (Ade). Adone era un giovane molto bello che amava cacciare le bestie feroci. Un giorno malgrado la dea lo avesse avvisato di starne alla larga, Adone parte per cacciare e viene ferito a morte da un cinghiale inferocito. Per ironia della sorte un cinghiale gli diede la vita e un altro gliela tolse. Quando Venere arrivò in soccorso era troppo tardi. Adone spirò e dal suo sangue, caduto in terra, nacquero le anemoni.
il mito: anche Venere, la dea dell'Amore, è stata vittima di questo irresistibile sentimento. Tutto nasce proprio da un suo capriccio, vuole vendicarsi di Mirra, figlia del re di Cipro che non vuole in alcun modo renderle omaggio. Venere decise di farla innamorare perdutamente del padre. La giovane riesce a sedurre il re e unirsi a lui, ma questi, impressionato per l'immoralità dell'azione la condannò a morte. Mirra fu salvata dagli dei che decisero di trasformarla nell'omonimo albero: nacque così l'albero di Mirra.
Ma la storia non finisce qui. Un Cinghiale colpì con forza il tronco dell'Albero e dalla ferita nacque Adone, frutto dell'unione incestuosa. Il bimbo venne affidato da Venere a Proserpina (Persefone) che poi si rifiutò di restituirlo. Giove (Zeus) decise allora che Adone avrebbe vissuto per metà tempo sulla terra con Venere e metà negli inferi con Proserpina e Plutone (Ade). Adone era un giovane molto bello che amava cacciare le bestie feroci. Un giorno malgrado la dea lo avesse avvisato di starne alla larga, Adone parte per cacciare e viene ferito a morte da un cinghiale inferocito. Per ironia della sorte un cinghiale gli diede la vita e un altro gliela tolse. Quando Venere arrivò in soccorso era troppo tardi. Adone spirò e dal suo sangue, caduto in terra, nacquero le anemoni.
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