dipinto: particolare di "Giove e Giunone", Annibale Carracci, affresco nella Galleria Farnese, Roma
il mito: siamo abituati a vedere Era come la moglie gelosa di Zeus, costretta a sopportare le numerose scappatelle del dio che proprio non riesce a resistere alla bellezza di ninfe e fanciulle. Tuttavia anche Era ebbe la sua occasione per vendicarsi. Il re della tessaglia, Issione era perdutamente innamorato di lei e per dirla tutta alla dea non dispiaceva affatto anche se si era lamentata con Zeus di questa morbosa attenzione di Issione. Zeus volle vedere fino a che punto questa attrazione poteva spingersi. Prese una nube e le diede la forma di Era e la mandò da Issione. Questi non si fece scappare l'occasione e si unì a quella che credeva fosse la regina dell'Olimpo. Da questa unione nascquero i Centauri ma Zeus non perdonò questo affronto. Il povero Issione fu incatenato ad una ruota infuocata e condannato a girare con essa per l'eternità nel regno degli Inferi.
il mito: siamo abituati a vedere Era come la moglie gelosa di Zeus, costretta a sopportare le numerose scappatelle del dio che proprio non riesce a resistere alla bellezza di ninfe e fanciulle. Tuttavia anche Era ebbe la sua occasione per vendicarsi. Il re della tessaglia, Issione era perdutamente innamorato di lei e per dirla tutta alla dea non dispiaceva affatto anche se si era lamentata con Zeus di questa morbosa attenzione di Issione. Zeus volle vedere fino a che punto questa attrazione poteva spingersi. Prese una nube e le diede la forma di Era e la mandò da Issione. Questi non si fece scappare l'occasione e si unì a quella che credeva fosse la regina dell'Olimpo. Da questa unione nascquero i Centauri ma Zeus non perdonò questo affronto. Il povero Issione fu incatenato ad una ruota infuocata e condannato a girare con essa per l'eternità nel regno degli Inferi.
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